Come vede un bambino la morte di una persona cara?

Come vede un bambino la morte di una persona cara?

Uno dei momenti più difficili della vita di ogni essere umano è quello della perdita di una persona amata. L’età sembra non faccia la differenza in questi casi, la sofferenza è tantissima in ogni momento, ma vi siete mai chiesti cosa significhi per un bambino? Come puoi aiutare tuo figlio ad affrontare un lutto?

Vediamo come può aiutarci l’esperienza di un’agenzia di onoranze funebri Roma.

 

Cosa non fare e cosa non dire

Ti ricordi com’eri da bambino? Alcune cose sono semplici da ricordare, altre molto difficili. Una di queste è la sensazione che si prova e i pensieri che si hanno al momento della morte di un proprio caro. Questa difficoltà rende difficile capire cosa è meglio fare per aiutare un bambino ad affrontare un lutto.

Si potrebbero dire e fare molte cose sbagliate che nascono da alcuni pensieri sbagliati come: “È troppo piccolo, non se ne rende conto” oppure al contrario “Rimarrebbe traumatizzato davanti al nostro dolore, quindi non dimostriamogli che soffriamo”.

Il fatto che un bambino elabori il lutto in modo diverso dal nostro non significa che non si renda conto di cosa significa per lui la morte di una persona e che non reputi naturale che anche gli adulti possano soffrirne. Va da sé che le manifestazioni eccessive di dolore sono ovviamente da evitare davanti a loro.

I bambini sono delle creature semplici e soffrono molto i distacchi e i cambiamenti. Sono in grado di percepire il dolore degli altri e in genere non apprezzano che gli si menta. Inoltre sono spugne che imparano da ogni esperienza. La cosa migliore da fare quindi è spiegargli cosa è successo utilizzando espressioni che lui o lei possano comprendere bene e includerli nella vita familiare affinché imparino dalla loro esperienza.

Un’altra cosa da evitare è quella di inventare storie come “Il nonno è andato via per un po’, poi tornerà”: non servirà ad altro che a farlo sentire abbandonato da una persona di cui aveva bisogno e spostare il problema più avanti, quando capirà quello che è successo e che voi gli avete mentito.

 

Cosa può capire mio figlio della morte?

I bambini sono diversi tra di loro, ma la loro età è fondamentale per capire cosa sono in grado di capire e cosa no.

Quando sono molto piccoli, fino a circa tre anni di età, non hanno il concetto di morte, ma percepiscono le emozioni degli adulti e tendono ad imitarle o a manifestare nervosismo.

Dai tre ai sei/sette anni non sono in grado di comprendere che la morte sia un processo irreversibile. Pensano che le persone a cui vogliono bene non li lasceranno mai e potrebbero convincersi di aver causato la loro scomparsa con qualche comportamento sbagliato. Potrebbero improvvisamente aver paura del buio e di rimanere soli.

Dai sette anni all’età dell’adolescenza iniziano a comprendere che la morte sia un processo inevitabile e capiscono che non deriva da loro comportamenti, ma che è una cosa che può accadere, anche alle persone che ama. Potrebbero continuare alcune paure irrazionali.

L’irrazionalità è ancora più presente nell’adolescenza in cui potrebbero tornare paure connesse con l’aver in qualche modo causato la morte della persona. Vivono il dolore in modo intenso ma spesso senza parlare agli adulti dei propri sentimenti.

 

7 modi per aiutare un bambino dopo la morte di una persona cara

  1. Rassicurarlo del fatto che non sarà mai lasciato solo, farlo sentire al sicuro e assisterlo nella quotidianità.
  2. Liberarlo da qualsiasi senso di colpa o responsabilità che potrebbe avere riguardo alla morte.
  3. Offrire risposte chiare e oneste.
  4. Includere il bambino nei rituali del lutto e gli eventi cerimoniali, ma non costringerlo mai a vedere il corpo o la lapide.
  5. Dai al bambino l’opportunità di partecipare ad attività che aumentano l’autostima e danno un senso di controllo della propria vita. Queste attività sono una pausa dal dolore, ed evitano il sovraccarico emotivo.
  6. Incoraggia il bambino a esprimere paure, fantasie e fai domande per assicurargli che puoi gestirlo.
  7. Aiutare il bambino a conservare i ricordi e il legame con la persona che è morta.

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